L'ALTRA FACCIA DEI MOTORI

09 marzo 2021   21:15  
Riunione n° 18-1886 - Online Link di accesso
Relatori Rodolfo Michelucci, socio RC Rimini Riviera

Raddoppiano le ruote. La passione per la velocità che traspira nel Club riguarda le due ruote, coi tanti eventi promossi, ma anche le quattro ruote. Ne è stata testimonianza la relazione del Socio Rodolfo Michelucci, che ha ricordato l’esistenza nel Rotary di una fellowship "word-wide".

Nel 1988, Brian Henry del Rotary Club of Wagga Wagga in Australia, creò una Fellowship con il nome di "Rotary Retro Automobile Fellowship" (RRF).

Dopo una buona espansione in Nuova Zelanda e Stati Uniti, venne anche istituita la sezione europea.

Dopo un periodo di ‘stanca’ nel 2004 ce l’ha rinascita della Fellowship con l’organizzazione di un raduno in Francia, a cui hanno parteciparono 25 equipaggi di 4 nazioni diverse e fu anche l’occasione per un cambio della denominazione: ACHAFR "Antique, Classic, Historic Automobile World Fellowship of Rotarians".

Classiche, Antiche e Storiche sono anche le classi in cui sono raggruppate le autovetture in funzione dell’età (le autovetture Classiche sono le più recenti) e del numero di esemplari "sopravvissuti".

Tornando alla storia, Sempre nel 2004, un gruppo di rotariani lombardi costituiscono la Sezione Italiana dell’ACHAFR dandogli il nome di ARACI "Associazione Rotariana Automobili Classiche Italia", che negli anni si occupa di sviluppare la Fellowship e di organizzare direttamente e/o tramite il Patrocinio manifestazioni ed eventi a cui partecipano rotariani di tutta Italia ed esteri.

Naturalmente, i membri devono essere Rotariani, in regola con le norme del Rotary International. Attuale presidente dell’Associazione è il barone Giuseppe Giaconia di Migaido del R.C. Palermo Baia dei Fenici.

Rodolfo ha ricordato la sua partecipazione, nel 2019, al primo raduno ARACI organizzato nel Distretto 2072: quello sul Delta del Po.

"Ho partecipato con quella che al momento era l’unica autovettura che possedevamo con certificato CRS (Certificato di Rilevanza Storica) ASI: una VITARA CANVAS I° serie, assieme ad Alessandra mia perfetta coequipier.

Poi è arrivato il lock-down e la forzata sosta l’ho passata a sfogliare "La Manovella" (la rivista ASI) e ad effettuare lunghe ricerche su internet. Ero partito alla ricerca di una spyder inglese non troppo vecchia: la classica un’occasione a buon prezzo.

Ad essere sinceri, inizialmente puntavo su una Lancia Beta Coupé (auto che avevo già posseduto, avendola acquistata con i miei primi stipendi; un’auto che non si dimentica mai), poi avevo messo gli occhi su una Triumph TR7, prodotta attorno agli anni 80, ma le uniche occasioni che trovavo per entrambi i modelli erano in Lombardia, in quel periodo totalmente chiusa con cordoni di polizia e militari agli ingressi della regione.

E così cercando e ricercando, anche con l’obiettivo di raduni anche lontani da Rimini (mi ero iscritto ad ARACI e mi stavano arrivando comunicazioni di raduni in Sicilia ed Abbruzzi), cominciai ricercare autoveicoli più recenti, comunque sopra i 20 anni di anzianità, per poter richiedere il CRS, finché non mi imbattei in un cabrio del 1998 con un prezzo veramente ottimo rispetto ad altre omologhe, con chilometraggio appena superiore a 100.000 km e, soprattutto, nel bolognese.

A fine maggio, appena finito il lock-down, corsa a Bologna e rapido acquisto della autovettura".

Da lì è partita l’avventura: una SAAB 900 NG (Next Generation, ovvero 2° serie) e diversi raduni in giro per l’Italia. Poi una SAAB 96 del 1967, un’autovettura iconica, prodotta dal 1960 a 1980, che nei suoi 20 anni di vita, ha subito una serie di cambiamenti.  La SAAB 96 è la più importante auto da rally svedese mai esistita.

"Ora il SAAB 96 necessita di un intervento importante, e questo non mi ha affatto scoraggiato, anzi … Dico anzi, perché ha fatto scoprire in me un lato che mi era sconosciuto: mi sono appassionato ai restauri. Dopo ‘appassionato’, ‘collezionista’, mi scopro … ‘restauratore’. Insomma, l’avventura continua!"

MULTI-ROTARY - Distretto 2072