IN THE NAME OF AFRICA

11 ottobre 2016   00:00  

Domenica 16 ottobre sarà celebrato nel mondo il World Food Day, la Giornata Mondiale dell’Alimentazione: anche quest’anno nel segno del paradosso del nostro tempo e del nostro pianeta, fra scarsità e sovrabbondanza, fra malnutrizione e spreco. Sulla terra 795 milioni di persone non ha abbastanza cibo, si tratta di una persona su 9. E l'Africa Sub-sahariana è la regione con la più alta incidenza (percentuale della popolazione) della fame: 1 persona su 4 e’ sottoalimentata. Quasi un milione di bambini in Africa soffre di malnutrizione grave

Intanto ogni anno circa un terzo della produzione mondiale di cibo destinata al consumo umano si perde o si spreca lungo la filiera alimentare (dati FAO): parliamo di circa 1,3 miliardi di tonnellate di cibo ancora edibile che trasformiamo in rifiuto. Senza contare gli sprechi nascosti: circa 250.000 miliardi di litri d’acqua sono utilizzati per produrre il cibo che viene sprecato ogni anno nel mondo: un quantitativo sufficiente per soddisfare i consumi domestici di acqua di una città come New York nei prossimi 120 anni.

Per questo “In the name of Africa”, l'evento di Pixel Art urbana più grande al mondo promosso da Cefa onlus, nella sua edizione 2016 incontra la campagna europea di sensibilizzazione “Spreco zero” di Last Minute Market.

Sabato 15 ottobre in piazza Maggiore a Bologna a partire dalle 9 andrà in scena il più grande evento di arte e solidarietà al mondo, focalizzato all’impegno contro la fame in Mozambico e all’impegno nella prevenzione e recupero degli sprechi alimentari, in occasione della Giornata mondiale dell’Alimentazione. Piazza Maggiore sarà "apparecchiata" con 10mila piatti vuoti, bianchi e blu, a simboleggiare fame e malnutrizione: 10mila piatti vuoti che  formeranno la scritta Spreco Zero e poi l’immagine dell'Africa. Ogni spettatore sarà invitato a riempire un piatto vuoto e a dare il suo contributo prezioso (7 euro) per vincere la fame.

Il ricavato della giornata sosterrà il progetto AfricHandProject, una filiera lattiero-casearia, in grado di generare cibo e lavoro per le comunità rurali nel distretto di Beira, in Mozambico, progetto che verrà presentato ufficiamente proprio in piazza Duomo.  “AfricHandProject per il Mozambico  in continuità con AfricaMilkProject, la latteria sociale nel sud della Tanzania, premiato ad Expo 2015 come Best Practice mondiale, sottolinea l’impegno e la coerenza di CEFA che continua a nutrire il pianeta”, spiega Patrizia Farolini, presidente CEFA.  Con l'aiuto di tutti, famiglie, bambini, scuole, volontari, scout, turisti, passanti, i piatti bianchi, sul disegno dell’Africa, saranno riempiti con spighe, palloncini gialli tenuti a terra da sacchetti di grano: ne uscirà il disegno di un campo di grano, con papaveri e fili d'erba, simbolo della vittoria sulla fame.

Con “In the name of Africa 2016” la piazza diventerà luogo di coinvolgimento dei cittadini, chamati a interagire con la spettacolare coreografia dei 10mila piatti, per “rivoltare” simbolicamente, insieme ai piatti, anche le grandi emergenze della malnutrizione nel mondo. E il pubblico sarà coinvolto nella discussione con l’intervento di esperti sui temi della cooperazione e che della lotta allo spreco: si alterneranno interventi di studiosi come il promotore di Spreco Zero e fondatore di Last Minute Market, l’agroeconomista Andrea Segré, che annuncerà i dati della campagna Spreco Zero 2016 e del Rapporto 2016 sullo spreco alimentare domestico in Italia. Emblema tangibile di una giornata di solidarietà e impegno contro gli sprechi sarà Il piatto del buon Ricordo dell’evento In the name of Africa, un coloratissimo piatto da collezione disegnato dal geniale cartoonist Altan, quale suo personale contributo all’impegno per combattere la fame in Africa.

 

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