IL GOVERNO DELLE ACQUE IN ROMAGNA TRA PASSATO, PRESENTE E FUTURO. LE NUOVE SFIDE

07 maggio 2019   20:15   Hotel Ambasciatori - Rimini
Riunione n° 37/2019 - Conviviale con signore
Relatori Tonino Bernabè, Presidente di Romagna Acque Società delle Fonti SpA

CHI È ROMAGNA ACQUE-SOCIETÀ DELLE FONTI

Romagna Acque-Società delle Fonti gestisce tutte le fonti idropotabili per usi civili della Romagna

Romagna Acque-Società delle Fonti è la società per azioni proprietaria di tutte le fonti idropotabili per usi civili della Romagna. L'acquedotto, costituito da opere, infrastrutture, impianti di rilievo intercomprensoriale, interprovinciale e interregionale, viene utilizzato per la raccolta dell'acqua (captazione), il passaggio al successivo trattamento (potabilizzazione o altro processo intermedio) e quindi la consegna, in alcuni casi anche attraverso il transito in serbatoi di accumulo (adduzione), al gestore del servizio idrico integrato.

L'acqua viene prelevata in gran parte da aree salubri e protette come il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna dove si trova la diga di Ridracoli, la più importante delle fonti. In tutte e 3 le provincie sono presenti numerose altre fonti con varie tipologie di acqua trattate in diversi impianti di potabilizzazione che alimentano la rete idrica dell'acquedotto della Romagna.

Il laboratorio di analisi di Romagna Acque-Società delle Fonti ha effettuato nel 2017 oltre 395.000 controlli.

Ultimo inaugurato, insieme a 40 chilometri di condotte di interconnessione, è l'impianto della Standiana a Ravenna: altro punto di forza infrastrutturale della romagna che contribuisce a far fronte alle sempre più frequenti criticità idriche. Con il suo apporto il territorio dispone di una quantità di acqua potabile superiore al fabbisogno e di alta qualità grazie alle moderne tecnologie di ultra filtrazione. La sua entrata in funzione permette anche di ridurre ancora di più il prelievo da falda e di lavorare diversificando sempre meglio le fonti. L'acqua prodotta e distribuita dall'impianto della Standiana presenta caratteristiche del tutto paragonabili a quelle di Ridracoli ed entrambe potrebbero essere classificate come oligominerali.

Il laboratorio analisi interno a Romagna Acque - Società delle Fonti S.p.A ha effettuato nel corso del 2017 oltre 395.000 controlli, fra chimico-fisici e microbiologici.

ACQUA, ORO BLU   

Alla fine della relazione di Tonino Bernabè, Presidente di Romagna Acque Società delle Fonti SpA, intervenuto al Club, sorge quasi spontanea una valutazione: non è che l’acqua costa troppo poco?

Se paragonata ad altre utenze, quella iderica certamente ha costi imparagonabili se si pensa al valore che rappresenta. E ascoltando quanta progettualità, analisi, strategia ci sono dietro ad un moderno approccio al servizio che garantisce continuità e qualità, davvero vien da pensare che l’acqua sia un bene economico.

Tonino Bernabè, riminese, è nella società da molto tempo, dal 2006 è membro del CdA, dal 2008 è Vicepresidente e dal 2013 è Presidente, dopo una lunga serie di guide a matrice forlivese.

"La piccola Greta ha avuto la forza di rimettere al centro dell’attenzione il tema della tutela delle risorse che l’ambiente ci garantisce con generosità. La disponibilità idrica è un tema sul quale intrattenersi, purtroppo la quotidianità del dibattito politico non la vede quasi mai al centro dell’attenzione e invece gli effetti climatici stanno penalizzando particolarmente Paesi meno sviluppati, generando inevitabilmente migrazioni". 

La società oggi ha 49 soci e le quote sono suddivise fra area ravennate (36,4%), Forlì-Cesena (36,7%) e Rimini (26,9%).

Serve 1,1 milioni di utenti, al netto dei turisti e fattura 55 milioni con 155 dipendenti. A proposito dei costi, è confermato: l’acqua in Italia ha fra i costi più bassi d’Europa. Ma come in tanti altri ambiti, la gestione della risorsa e la sua distribuzione viaggiano con velocità differenti nel Paese. Basta pensare alle perdite: il 19% (ritenuta quasi fisiologica) nella rete idrica romagnola, contro una media nazionale del 40% e tante zone dove sale addirittura al 60%.

Uno dei temi più attuali è rispondere alla necessità di accumulare acqua per garantire qualità e costanza della fornitura. Come e dove? Ci sono tante ipotesi, e studi, progetti ed esperienze. Un mondo che vola sopra le nostre teste, abituati come siamo ad aprire il rubinetto e naturalmente vedere uscire l’acqua. Un altro dato che suggerisce ottimismo è che il 50% dell’acqua utilizzata proviene da fonti ubicate in aree protette.

Venendo al tema degli scarichi a mare, Bernabè ha ricordato che 80 dei 150 milioni investiti nel cosiddetto PSBO provengono da Romagna Acque.

"Per compiere le scelte strategiche serve a volte il coraggio di sfidare il territorio, proponendo soluzioni che guardano il bene comune senza fermarsi alle obiezioni di chi vede solo il proprio stretto interesse. Oggi, forse, una scelta come la diga di Ridracoli così decisiva per noi romagnoli, probabilmente non sarebbe possibile. E non è una bella cosa".

Domanda ovvia: ma è buona da bere?

"Certo. E’ chiaro che l’acqua ha proprietà diverse nei territori. Ma se rinunciamo a bere quella del rubinetto perché immaginiamo abbia più sodio, poi ci mangiamo una bella fetta di prosciutto, vuol dire che il tema non è la salubrità ma il gusto, condizionato inevitabilmente da una mole di comunicazione pubblicitaria incessante".



CHI È ROMAGNA ACQUE-SOCIETÀ DELLE FONTI   

Romagna Acque-Società delle Fonti gestisce tutte le fonti idropotabili per usi civili della Romagna

Romagna Acque-Società delle Fonti è la società per azioni proprietaria di tutte le fonti idropotabili per usi civili della Romagna. L'acquedotto, costituito da opere, infrastrutture, impianti di rilievo intercomprensoriale, interprovinciale e interregionale, viene utilizzato per la raccolta dell'acqua (captazione), il passaggio al successivo trattamento (potabilizzazione o altro processo intermedio) e quindi la consegna, in alcuni casi anche attraverso il transito in serbatoi di accumulo (adduzione), al gestore del servizio idrico integrato.

L'acqua viene prelevata in gran parte da aree salubri e protette come il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna dove si trova la diga di Ridracoli, la più importante delle fonti. In tutte e 3 le provincie sono presenti numerose altre fonti con varie tipologie di acqua trattate in diversi impianti di potabilizzazione che alimentano la rete idrica dell'acquedotto della Romagna.

Il laboratorio di analisi di Romagna Acque-Società delle Fonti ha effettuato nel 2017 oltre 395.000 controlli.

Ultimo inaugurato, insieme a 40 chilometri di condotte di interconnessione, è l'impianto della Standiana a Ravenna: altro punto di forza infrastrutturale della romagna che contribuisce a far fronte alle sempre più frequenti criticità idriche. Con il suo apporto il territorio dispone di una quantità di acqua potabile superiore al fabbisogno e di alta qualità grazie alle moderne tecnologie di ultra filtrazione. La sua entrata in funzione permette anche di ridurre ancora di più il prelievo da falda e di lavorare diversificando sempre meglio le fonti. L'acqua prodotta e distribuita dall'impianto della Standiana presenta caratteristiche del tutto paragonabili a quelle di Ridracoli ed entrambe potrebbero essere classificate come oligominerali.

Il laboratorio analisi interno a Romagna Acque - Società delle Fonti S.p.A ha effettuato nel corso del 2017 oltre 395.000 controlli, fra chimico-fisici e microbiologici.

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