FELLINI, L'ARTISTA FUORI MISURA

16 settembre 2014   00:00  

'Segreti e bugie di Federico Fellini’ è il titolo del bel libro scritto da Gianfranco Angelucci e che ha dato lo spunto per la chiacchierata proposta ieri sera al Club, con l’autore affiancato da un ‘filografo’ dell’artista qual è Gibo Bonizzato.

Gianfranco Angelucci ha vissuto per 23 anni al fianco del Maestro, dai più considerato il più grande artista del '900. Da giovane studente ammaliato dall’Imperatore di Cinecittà alle prese con Satyricon, fino a scrivere la sceneggiatura de L’Intervista, passando per mille attimi straordinari al fianco di un ‘artista fuori misura’.

“E’ così – ha ripetuto ieri sera Angelucci – Federico Fellini è stato un genio smisurato perché le sue doti debordavano. Aveva il fascino di chi ha una dotazione cerebrale superiore. Tanto per dire: il Presidente Pertini era affascinato dalla sua arte ed era riuscito a diventarne buon amico, così da chiamarlo di tanto in tanto a pranzare con lui al Quirinale, anche improvvisamente, per consumare un buon piatto di pasta. Ammiratore affascinato l punto dal voler organizzare una ‘prima’ per vedere un film di Fellini a Camere riunite”. 

Dalle parole di Angelucci abbiamo potuto capire ancor meglio la dimensione del personaggio Fellini, animato anche da una profonda religiosità, col disincanto di saper dire all’amico Sergio Zavoli, perennemente lamentoso per gli acciacchi e timoroso di passare all’aldilà… “Cazzo, non sei contento di scoprire cosa esiste oltre alla vita terrena?” 

Fellini sapeva prendere tutto sul serio, tutto era un segno, lui stesso e le sue esperienze diventavano patrimonio dell’altro. “I geni sono così, non salgono in cattedra, ma scendono al livello dell’interlocutore per fargli immaginare vette sconosciute. Per lui tutto era un dono, nulla si meritava un lamento, nemmeno il tempo brutto era mai un problema di cui lamentarsi”. 

Secondo Angelucci, Fellini ha liberato il cinema, gli ha consegnato la possibilità di diventare l’arte delle arti: “Certo che è così: gli americani dividono la storia del cinema in due grandi stagioni, quella contraddistinta dalll’arte di Chaplin e quella firmata da Fellini”.

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