BOLLE...DI MATTONI

16 settembre 2013   20:00   Rimini Ristorante Quartopiano
Conviviale con signore

Quando si parla di bolle speculative, c’è un numero che rappresenta il punto di partenza di ogni ragionamento: 1637, ossia l’anno in cui scoppia la prima bolla speculativa della storia, quella dei tulipani.
In quegli anni, un singolo bulbo aveva raggiunto un prezzo pari a quello di un monolocale, prima di crollare rischiando di fare saltare gambe all’aria il mercato finanziario di allora.
Il Prof. Giacomo Morri, Senior Professor di Real Estate presso la Bocconi, nel parlare di vere o presunte bolle immobiliari non poteva che partire da lì, dai tulipani e dalla definizione di bolla.
“Ci si trova di fronte ad una bolla, quando il valore di mercato di un bene aumenta in maniera significativa e continua nel tempo allontanandosi dal valore fondamentale (una solta di valore intrinseco) del bene stesso. Il mercato è un posto strano, dove succede che un numero sufficientemente grande di soggetti (e adeguatamente dotati da un punto di vista economico) possa profetizzare “qualcosa” innescando, per il semplice fatto di dichiarare quel “qualcosa” e di compiere azioni coerenti (acquistare), il meccanismo delle profezie autorealizzantesi .”
Il tema della serata era incentrato su una tipologia particolare di bolle, quelle immobiliari. E uno degli obiettivi dell’intervento del Prof. Morri era tentare di rispondere al seguente quesito: il mercato immobiliare italiano descrive una delle fasi tipiche che caratterizzano la vita di una bolla speculativa?
L’articolata relazione del docente ha chiarito i meccanismi generali delle bolle speculative per poi soffermarsi sulle dinamiche del mercato immobiliare, con approfondimenti sugli aspetti tipici degli immobili industriali, commerciali e residenziali, ponendo l’accento sulla difficoltà di poter generalizzare formule o previsioni, trattandosi di beni non fungibili, caratterizzati da infiniti aspetti peculiari nella maggioranza dei casi non replicabili.
Molto interessante il passaggio utile alla comprensione del funzionamento del punto di equilibrio tra domanda e offerta espresso in termini di “domanda di spazio” rispetto all’esistente.
Quanto alla risposta relativa al definire il mercato immobiliare italiano (bolla sì, bolla no), la risposta “in parte” fornita dal Prof. Morri non è stata di matrice cerchiobottista. Al contrario, la puntuale spiegazione fornita ha evidenziato come, dal suo punto di vista, gli attuali valori in forte diminuzione degli immobili e il numero estremamente ridotto delle transazioni che giungono a conclusione siano giustificati sia da una bolla speculativa che ha raggiunto i suoi massimi intorno al 2007 sia dalla profonda crisi economica che, anche in assenza di bolla, è talmente penetrante e diffusa a tutti i livelli sociali e in tutti i settori produttivi che avrebbe comunque portato ad una  riduzione molto significativa dei prezzi.
Della serie, quando piove…diluvia.
Per chi volesse approfondire le tematiche affrontate, cliccando qui è possibile acquisire le slide della serata.
 
Demis Diotallevi
 

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